La Camera dei deputati ha approvato un emendamento che vieta entro il 2026 l’abbattimento dei pulcini maschi. Ora la parola passa al Senato.
Triturati vivi o soffocati, una morte orribile. E’ questo il destino dei pulcini maschi delle galline ovaiole. Vengono brutalmente uccisi, subito appena nati. Perché? Siccome non produrranno uova e non sono adatti alla produzione di carne, l’industria alimentare li considera scarti. Per questo vengono eliminati, senza nemmeno la pratica dello stordimento. Solo in Italia, ogni anno, muoiono tra atroci sofferenze tra i 25 e i 40 milioni di pulcini maschi.
Ma la storia potrebbe cambiare. Nel mese di dicembre la Camera ha infatti approvato un emendamento che ne vieta entro il 2026 l’abbattimento. “Oltre a questo divieto su scala nazionale – spiega Animal Equality – lo Stato italiano (dopo l’approvazione del Senato, ultimo passaggio) si impegnerà inoltre a favorire l’introduzione e lo sviluppo delle tecnologie e degli strumenti per il sessaggio degli embrioni in-ovo (l’in-ovo sexing) in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della sua nascita e di risparmiare così milioni di vite.”
Insomma, si profila una svolta a dir poco epocale. Dopo Francia e Germania, l’Italia potrebbe essere il terzo paese in Europa a fare questa scelta. Dipende da che cosa deciderà il Senato.
Gli investigatori di Animal Equality hanno documentato tutto l’orrore di questa pratica violenta e crudele. E non dimentichiamo quanto terribili sono le condizioni di vita anche delle galline ovaiole negli allevamenti. Nell’ultima indagine Essere Animali documenta la crudeltà nei confronti degli animali, ma anche una possibile frode commerciale e lo sfruttamento dei lavoratori in un allevamento di galline in provincia di Venezia.
Che cosa puoi fare tu? Non nutrirti di crudeltà. E se ancora non lo hai fatto firma la petizione dei Essere Animali per una riforma delle leggi sulla protezione degli animali!
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