L’attrice Miriam Margolyes scende in campo insieme a Animal Equality in difesa di mucche e vitelli vittime della crudeltà dell’industria lattiero-casearia.
Te la ricordi la professoressa Sprout in Harry Potter? Ebbene, Miriam Margolyes, la pluripremiata attrice che la interpreta, si è schierata con Animal Equality. Ha prestato la propria voce e il proprio volto a supporto della campagna che chiede al governo britannico di sostenere gli agricoltori affinché abbandonino il settore lattiero-caseario per passare alla produzione di proteine a base vegetale.
“L’attrice – scrive Animal Equality – esprime il suo sconcerto dopo aver appreso che queste crudeli pratiche industriali totalmente legali accadono in tutte le 8000 aziende lattiero-casearie del Regno Unito, comprese quelle accreditate e certificate come biologiche.”
Le immagini di cui parla l’attrice sono state raccolte da Animal Equality durante un’indagine nella Madox Farm in Galles. Mostrano scene crudeli di separazione di mucche e vitelli appena nati, una pratica standard in tutte le aziende lattiero-casearie del mondo.
Insomma, altroché animali liberi che pascolano felici su prati assolati. Le indagini degli investigatori di Animal Equality, così come quelli di Essere Animali, documentano ben altro.
Le mucche sono mamme, e non macchine per produrre latte!
Le mucche non producono il latte in maniera automatica, ma solo quando partoriscono per nutrire i propri cuccioli. Così come accade per tutti i mammiferi. Quindi il latte delle mucche è per i vitelli, non per gli esseri umani.
Ma fin da giovanissime sono costrette a entrare in un ciclo di inseminazione artificiale innaturale e frenetico che le porta a partorire 3 o 4 volte. Si vedono strappare via i figli e sono costrette a produrre in media oltre 30 litri di latte al giorno per 300 giorni all’anno.
Molte, a causa dei ritmi frenetici, non sopravvivono e muoiono ancora molto giovani. Le altre non superano comunque i 5 anni di età, poiché sfinite e non più in grado di produrre latte, sono destinate al macello. Non sono rari i casi in cui gli operatori le macellano mentre sono ancora gravide.
Che fine fanno i vitelli? Non conosceranno mai l’amore della loro mamma. Appena usciti dal ventre materno gli addetti li scaraventano in una minuscola gabbia, che sarà la loro prigione. Se maschi saranno macellati dopo sei mesi per la carne, se femmine diventeranno a propria volta mucche dal latte. Lo stesso destino delle loro madri, all’infinito senza via di scampo.
Che cosa puoi fare tu?
Togli la crudeltà dal piatto… e se ancora non lo hai visto guarda il video con Miriam Margolyes!
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