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I diritti degli animali nella Costituzione italiana

Un passo avanti di portata storica che permetterà di rivedere le normative più antiquate. Anche se per quanto riguarda l’effettivo riconoscimento dei diritti degli animali la riforma è insufficiente perché non li riconosce ancora come esseri senzienti e intelligenti.

Un traguardo storico che arriva dopo lunghi e intensi anni di battaglie delle Associazioni animaliste e ambientaliste. La Repubblica italiana ha finalmente riconosciuto la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi disciplinando i modi e le forme di tutela degli animali. Lo prevede la riforma degli articoli 9 e 41 del testo costituzionale votata proprio in questi giorni dalla Camera, e che inserisce appunto animali e ambiente tra i principi fondamentali dello Stato italiano.

Prossimo passo il riconoscimento degli animali come esseri senzienti e intelligenti

“Si tratta di una pietra miliare che è necessario si concretizzi nell’impegno delle autorità a migliorare sempre di più la condizione degli animali sfruttati, sofferenti e ancora privi di tutele, senza restare solo un monito”. Sono le parole di Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality Italia, e che trovano concordi Essere Animali e LAV.

“Non un punto di arrivo ma di partenza – scrive infatti Gianluca Felicetti, Presidente LAV – Un autorevole trampolino che darà alle nostre rivendicazioni più slancio e forza. Per ottenere più facilmente e prima, tutela e rispetto degli animali nelle prossime Leggi così come nelle sentenze dei Tribunali. Perché così tutta l’Italia civile e del volontariato, avrà per gli animali ancora più voce in capitolo.”

Quindi se è vero che la tutela degli animali nella Costituzione rappresenta un traguardo storico, è altrettanto vero che si tratta di un traguardo ancora incompleto. Come dichiara anche Simone Montuschi, Presidente di Essere Animali. “Questa iniziativa appare soltanto parziale anche rispetto alle prime proposte che prevedevano il riconoscimento degli animali come ‘esseri senzienti’, come già previsto nel Trattato di Lisbona.”

L’obiettivo rimane il pieno riconoscimento dei diritti degli animali che passa necessariamente dal loro riconoscimento come esseri senzienti e intelligenti. E questo deve valere non solo per gli animali d’affezione, ma anche per gli ultimi fra gli animali: quelli allevati come fossero cibo.

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