CHI SONO

Fin da piccola, in un modo o nell’altro, mi sono sempre battuta per gli animali. Perché? Perché da sempre non sopporto le ingiustizie e la violenza, soprattutto quelle contro i più deboli. Ma non ci sono solo i deboli, ci sono anche i più deboli tra i deboli: gli ultimissimi, quelli che tutti dimenticano. E fra gli animali gli ultimi tra gli ultimi sono quelli allevati a scopo alimentare.
I video di denuncia delle Organizzazioni impegnate in prima linea e che mostrano che cosa accade negli allevamenti intensivi finiscono anche sui Tg nazionali. Per me, l’incontro è avvenuto con un post di Essere Animali su FB. E non è stato più come prima.
Che cosa è successo, dopo
Quello che è successo è il motivo per cui sono qui. Ma partiamo dall’inizio, il tempo di qualche riga.
Il mio amore per gli animali è iniziato quando ho adottato la dolcissima Minù, la mia prima gatta. Avevo 5-6 anni. La Minù ha arricchito le battaglie che già combattevo per difendere i diritti delle bambine contro il classico “questo non lo puoi fare perché sei una femmina con relativa risposta e a te chi te l’ha detto”, con una nuova quanto inaspettata battaglia: quella in difesa dei gatti randagi. Sono arrivata ad averne 17, tutti a casa.
Solo gatti? All’inizio sì, ma col tempo la dedizione quasi esclusiva al mondo felino si è trasformata sempre più nell’impegno in difesa di tutti gli animali. Fino a quando, subito dopo l’università, sono arrivati i 10 anni epici e memorabili dell’attivismo in prima linea. Poi quelli più tranquilli del sostegno a distanza dei progetti e delle azioni delle Associazioni animaliste e ambientaliste impegnate direttamente sul campo. Cosa che amo fare tutt’ora.
Poi un giorno, del tutto inaspettatamente, è arrivato quel post. Ne arrivano tanti. Sono quelli che FB ti propone perché il contenuto potrebbe interessarti. Sarà capitato anche a te un’infinità di volte, immagino. Beh, quella volta per me non è stata come le altre volte. Il post di Essere Animali è stato un incontro che mi ha cambiato la vita. Perché?
Per quello che ho visto. Mi sono sentita annichilita, svuotata. Non riuscivo a crederci, o forse, non volevo crederci. Così ho cominciato con le prime incursioni sul sito di Essere Animali, poi su quello di Animal Equality. E mi sono trovata faccia a faccia con l’inferno.
Campi di sterminio: ecco che cosa sono gli allevamenti industriali. Campi di sterminio che si nutrono del dolore e della sofferenza di chi non ha voce per difendersi. Cannibalismo, infezioni, malattie. Ossa spezzate, scariche elettriche. Mutilazioni. Colpi in testa, abusi. Animali lanciati e presi a calci. Umiliati quando sono in difficoltà, insultati. Tritati vivi, sgozzati ancora coscienti. Figli strappati alle madri. Sono solo alcune delle atrocità che gli animali vivono nell’inferno delle Fabbriche del cibo.
E tutto questo accade sempre, in ogni istante, incessantemente. Anche in questo momento, mentre stai leggendo. E’ tutto documentato.
Anche in questo momento. E’ diventato come un mantra, mentre mi divorava sempre più un profondo senso di colpa. Eh sì, perché se è vero che non sono mai stata un’amante della carne è altrettanto vero che, per quanto di rado, comunque ne mangiavo. Per non parlare dei formaggi. Non mi ero mai preoccupata se fossero prodotti degli allevamenti intensivi. Il fatto è che agli allevamenti intensivi, e agli allevamenti in generale, fino a quel post su FB, non avevo mai davvero pensato. Erano distanti.
Fino a quel momento. Fino a quel post. E’ assurdo, se ci penso. Mi sono sempre battuta per i diritti degli animali contro la vivisezione, la caccia, contro i maltrattamenti, l’abbandono, le pellicce, le fattorie della bile e non solo. Eppure… per gli ultimi tra gli ultimi, non mi ero mai completamente schierata. A dire il vero avevo semplicemente deciso che certi animali non li avrei mai mangiati. Ma la cosa finiva lì. Non mi sono mai posta il problema di sapere che cosa succedesse agli altri.
Ma quando gli occhi li apri non è più come prima, la tua vita cambia. E così ho trovato la determinazione per cambiare modo di mangiare. Poi ho sentito il bisogno di fare qualcosa di più.



Ed eccoci così al Blog Guardali negli occhi
Guardali negli occhi è una voce in più in difesa degli ultimi fra gli ultimi anche fra gli animali – quelli allevati come fossero cibo -, per contribuire a diffondere una cultura del rispetto che non esclude nessuno. L’unica che può davvero salvare anche il Pianeta, e gli esseri umani. Perché?
Perché il sistema alimentare basato sulle proteine animali non solo è violento e crudele con gli animali, ma avvelena e distrugge l’ambiente. Non solo. Crea le condizioni per malattie anche mortali legate a quello che mangiamo, e anche all’aria che respiriamo.
Nel blog troverai info e aggiornamenti con riferimento ai report, alle indagini, alle campagne e alle azioni delle Organizzazioni impegnate direttamente. Non solo. Troverai consigli su come agire fin da subito. E questo senza fare nulla di più di quello che già fai nella vita di tutti i giorni, solo in maniera consapevole.
Se anche tu non ami il sangue e la violenza, costruiamo insieme un mondo finalmente cruelty free, per tutti. Nessuno escluso.