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Carne di pollo: perché fa bene solo all’industria avicola

Davvero vuoi nutrirti di orrore e crudeltà? L’industria della carne di pollo non solo è spietata, avvelena l’ambiente e mette a rischio anche la tua salute.

E se gli antibiotici diventassero inefficaci del tutto? Ti ammali, li prendi. Ma niente, come bere acqua fresca. La malattia infettiva non regredisce, e non hai alternative. Solo l’antibiotico fra te e la possibilità di guarirti. Viviamo nella strana convinzione che alla fine le cose brutte debbano accadere sempre gli altri, di sicuro non a noi. E se capitasse, invece?

L’Italia è prima in Europa per numero di morti da antibiotico-resistenza. E’ quello che emerge da uno studio condotto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Un dato poco confortante.

Lo è ancora meno il dato che si legge in un report ONU-OMS. E cioé che ogni anno non solo sono 700mila le persone che muoiono per infezioni resistenti agli antibiotici, ma che il numero di morti può crescere fino a 10 milioni l’anno nel 2050 se non verranno presi provvedimenti. Orribile.

Che cosa c’entra tutto questo con la carne di pollo? Seguimi fino in fondo nella lettura di questo articolo e vedrai più da vicino anche l’inferno che l’industria avicola ti nasconde. Quello di cui ti nutri, se mangi carne di pollo.

Le argomentazioni difficilmente ti lasceranno indifferente e sono certa che guarderai i prodotti avicoli con altri occhi. Così come tutti i prodotti che nascono dalla crudeltà e dalla violenza contro gli esseri viventi.

La carne di pollo è davvero così sana?

Me lo sono sentito dire tante di quelle volte. Forse anche tu. Quello che emerge da una indagine di Altroconsumo stride invece un bel pò con questa convinzione. Sai che cosa hanno scoperto? Che la presenza di batteri inclini a sviluppare resistenza agli antibiotici è presente nel 63% dei 40 campioni di carne di pollo acquistata in Italia. Mentre negli altri paesi la presenza scende di circa un 10%.

Quindi? E’ un dato di fatto. Le carni di pollo sono un veicolo di batteri che possono potenzialmente sviluppare una resistenza agli antibiotici in commercio. Negli allevamenti di polli del resto, denuncia Essere Animali, sono stati riscontrati ceppi di salmonella ed escherichia coli resistenti a tutti i medicinali.

Ma c’è anche un altro rischio che non riguarda solo i consumatori di carne ma l’intero sistema sanitario e la salute pubblica. Quale? Il fatto che gli antibiotici utilizzati negli allevamenti sono gli stessi di quelli destinati alla salute umana.

E perché la carne di pollo costa poi così poco?

Costa poco perché il vero prezzo lo pagano gli animali costretti a condizioni disumane, vittime di violenza e crudeltà. Sono selezionati geneticamente e nutriti con cibi iperproteici per ingrassare in fretta e produrre più carne. Ma il prezzo lo paghi anche tu mettendo seriamente a rischio la tua salute. Lo paga il pianeta.

Il prezzo per la tua salute

Gli antibiotici sono un salvavita. Andrebbero usati solo in caso di reale necessità e seguendo scrupolosamente le indicazioni. Questo ce lo sentiamo ripetere continuamente. Questa prudenza nell’utilizzo viene però meno nel caso degli allevamenti intensivi dove se ne fa invece un uso massiccio.

E la pratica di trattare gli animali da allevamento con antibiotici per evitare le malattie dovute al sovraffollamento, è considerata tra i principali fattori responsabili dell’antibiotico-resistenza. Non dimenticarlo.

Sai quanti antibiotici assumi in un anno se mangi abitualmente carne?

Quasi 9 grammi, l’equivalente della somministrazione di 4 terapie. E’ quanto emerge da una indagine pubblicata sul Corriere.it. Non ti spaventa?

Che ci sia ben poco da scherzare ci sono i dati a confermarlo. Come dicevamo prima, negli allevamenti di polli sono stati riscontrati ceppi di salmonella ed escherichia coli resistenti a tutti i medicinali. E in Italia, ci ricorda Essere Animali, l’Escherichia coli resiste agli antibiotici nel 14,6% dei casi; la Klebsiella pneumoniae e lo Staphylococcus aureus nel 29,7% e 34,1% dei casi. 

La carne di pollo costa poco e questo la rende sicuramente più facilmente acquistabile. Ma il prezzo che paghi per la tua salute è decisamente molto più alto. 

A proposito. In Italia ogni anno dal 7 al 10 % dei pazienti va incontro a una infezione batterica resistente agli antibiotici (fonte AIFA), e negli Stati Uniti addirittura il 22% delle malattie infettive resistenti agli antibiotici può essere fatta risalire al cibo (fonte Center for disease control). Non è poco.

Scatola con blister di farmaci

L’abuso di antibiotici negli allevamenti intensivi

Ogni anno in Italia vengono acquistati circa 1.500 tonnellate di principio attivo antimicrobico. Di queste, 1067 sono utilizzate nella zootecnia e oltre la metà negli allevamenti di suini. Solo 500 tonnellate sono destinate all’uso umano.

In pratica di tutti gli antibiotici utilizzati in Italia, il 70% viene impiegato negli allevamenti. Un primato, denuncia Essere Animali, che lascia intuire come i trattamenti profilattici siano ancora molto diffusi nella penisola. E questo nonostante negli ultimi anni il consumo di antibiotici per scopo zootecnico sia stato ufficialmente disincentivato e limitato anche per legge. L’Unione Europea ha posto il divieto di somministrare antibiotici agli animali a scopo preventivo a partire da gennaio 2022. 

E che l’uso profilattico degli antibiotici negli allevamenti intensivi non sia un evento raro, Essere Animali lo ha documentato più volte durante le indagini. Gli investigatori hanno visto operatori somministrare antibiotici mescolati al cibo a tutti gli animali ancor prima che questi presentino segni clinici di una malattia. Lo stesso, puntualizza Essere Animali, succede in vari allevamenti di polli fornitori del marchio AIA

Perché l’uso massiccio di antibiotici nell’industria della carne?

Semplice. Negli allevamenti industriali gli animali sono obbligati a condizioni di vita impietose, ammassati in capannoni sporchi e con scarsa ventilazione. Luoghi infernali che si trasformano inevitabilmente in incubatori di virus dove le malattie si diffondono a macchia d’olio. Ecco il perché dell’uso massiccio di antibiotici.

La manipolazione genetica

Nel caso dei polli c’è poi un altro fattore da considerare, spiega Essere Animali. L’allevamento su larga scala dei polli dipende da pochissime varietà genetiche di animali. Sono quelli che vengono considerati ad alto rendimento, e che sono in grado di fornire prodotti uniformi.

È il caso per esempio del pollo broiler. Si tratta di un ibrido il cui un tasso di crescita è superiore del 400% rispetto al suo predecessore allevato nel 1950. Oggi il 90% del pollo da carne in vendita in tutto il mondo appartiene a questa varietà. 

Ma che cosa produce di preciso la manipolazione genetica?

Polli in serie tutti uguali: negli allevamenti ci sono animali tutti della stessa età e dello stesso sesso. Di conseguenza, un agente patogeno che entra lì è praticamente a Disneyland, perché trova popolazioni tutte uguali dove è facilissimo per lui diffondersi. Lo spiega il Dr. Luca Busani del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore della Sanità. E anche questo stato di cose spinge a un utilizzo massiccio degli antibiotici. 

L’impatto ambientale della produzione di carne di pollo

La contaminazione delle acque

Le enormi quantità di antibiotici utilizzati negli allevamenti rappresentano un grave problema anche per l’ambiente. La presenza di allevamenti intensivi in Lombardia, in particolare nella provincia di Brescia, ha un impatto drammatico sulla salute dei fiumi circostanti. E’ quello che emerge in un rapporto del 2018 Greenpeace. Nei campioni analizzati sono state trovate tracce di farmaci veterinari, inclusi antibiotici. 

Non va meglio nel resto d’Europa dove le analisi di Greenpeace hanno rilevato tracce di farmaci in quasi l’80% dei campioni analizzati. Su un totale di 21 sostanze, 12 sono antibiotici.

Ma non si tratta solo di antibiotici e farmaci. L’industria avicola rappresenta una grave minaccia per l’ambiente anche per altri motivi. Ecco qualche dato riguardante sempre l’inquinamento delle acque tratto dal rapporto della FAO “Poultry production and the environment”:

  • Il letame avicolo contiene alti livelli di azoto, fosforo e residui di metalli pesanti e medicinali. Spesso si tratta di antibiotici. La dispersione o infiltrazione di queste sostanze nell’ambiente può causare una contaminazione sia delle acque superficiali che delle falde sotterranee.

  • Il mangime e il letame, inoltre, attraggono specie infestanti come zanzare, ratti o altri animali che possono fungere da vettori nella trasmissione delle malattie infettive. Motivo per cui vengono spesso utilizzati pesticidi o altri repellenti che inquinano ulteriormente le acque.

  • Anche lo smaltimento improprio delle carcasse può influenzare negativamente la qualità dell’acqua nelle zone limitrofe. E questo specialmente in caso di focolai di malattie infettive come l’influenza aviaria.

  • La lavorazione stessa della carne avicola richiede enormi quantità di acqua di alta qualità soprattutto negli impianti di macellazione. Inoltre, la grande quantità di acqua di scarto prodotta può contenere alti livelli di prodotti chimici utilizzati nel lavaggio e per la disinfezione. Non solo. Può contenere patogeni derivanti dagli animali stessi.

Gas serra e polveri sottili

Gli allevamenti intensivi contribuiscono in maniera significativa anche alla produzione di polveri sottili e all’emissione in atmosfera di gas a effetto serra.

Dal rapporto della FAO emerge come la produzione industriale di carni avicole rilasci nell’atmosfera circa 52 milioni di tonnellate di CO2. Un dato ancora più allarmante se si considera che si riferisce alle emissioni di CO2 legate al solo uso di fonti fossili lungo tutta la filiera produttiva. E questo ogni anno.

Quindi, dicevamo: rischio dell’antibiotico-resistenza con elevati costi anche per la sanità pubblica e impatto ambientale insostenibile. Te la senti di pagare questo prezzo? Potremmo essere noi i prossimi ad ammalarci.

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Quanti sono i polli macellati?

Nel mondo, ogni anno, i polli che vengono uccisi per la produzione di carne sono miliardi, e solo in Italia sono oltre 500 milioni. E’ la carne più consumata e in italia è diventata la prima scelta proteica come sostituto della carne rossa. 

Il consumo di carne avicola sfiora i 20 kg pro capite all’anno. E’ quanto emerge nel report di Essere Animali “2010-2019 I numeri dell’industria della carne in Italia”. Non solo. In questi anni sono aumentati sia i polli allevati in Italia con un +8% che la quantità di derivati importati con un +52%. Ma è rimasto pressoché stabile, sottolinea l’Organizzazione, il numero di allevamenti sul territorio nazionale.

Che cosa significa? Che gli allevamenti di tipo intensivo sono sempre più grandi. I dati del 2019, prosegue il report di Essere Animali, mostrano che il 99,8% dei polli italiani viene allevato in strutture con 31.700 animali. 20 per metro quadro. Ma probabilmente lo hai già visto nelle immagini di denuncia. Sono venute alla ribalta più volte.

Primo piano di un pulcino che ti guarda

L’orrore delle Fabbriche della carne. Puoi davvero sopportarlo?

Negli allevamenti intensivi i polli, sottoposti a enorme sofferenze, vivono poco più di 40 giorni intrappolati nel loro stesso corpo. 

Che cosa succede ai polli in quei 40 giorni infernali? 

Ecco che cosa emerge dalle indagini condotte, non solo in Italia, da Essere Animali e Animal Equality:

  • L’INCUBATOIO
    Prima di finire nell’allevamento c’è la vaccinazione, una pratica oltremodo brutale. I pulcini appena nati vengono gettati su un nastro trasportatore per giungere all’area predisposta. Qui gli operatori li prendono per il collo e schiacciano loro la testa contro l’ago. Quelli che cadono fuori dal nastro, e sono molti, muoiono lentamente di fame o vengono schiacciati nell’indifferenza generale. Gli altri finiscono in allevamento.

  • VIOLENZE SUI PULCINI
    I pulcini provenienti dall’incubatoio giungono in allevamento quando hanno un solo giorno di vita. In un solo giorno possono essere scaricati anche 90.000 pulcini, gettati a terra con violenza da oltre un metro di altezza. A causa dell’impatto con il terreno alcuni muoiono, quelli che si feriscono sono costretti a convivere con dolore e malformazioni.

  • GLI ANIMALI MALATI NON VENGONO CURATI
    Agonizzanti sono gettati ancora vivi insieme ai cadaveri o soppressi dopo ore di sofferenza

  • SOFFERENZE CRONICHE
    Deformati dal peso del petto, alcuni polli non riescono più a reggersi sulle zampe e si riversano a terra. Il continuo contatto con la lettiera intrisa di deiezioni, e che proprio per questo si carica di ammoniaca, provoca dermatiti e la perdita delle penne

  • LA CATTURA
    Uno dei momenti più scioccanti per i polli è quello della cattura. Per velocizzare al massimo i ritmi spesso vengono utilizzate macchine in grado di catturare centinaia di individui al minuto. E questo per mezzo di spaventosi tentacoli che si fanno strada fra questi fragili animali. Quelli che riescono a sfuggire vengono presi violentemente per le ali o per le zampe dagli operatori addetti alla cattura, lanciati e presi a calci.

  • IL MACELLO
    Arrivati a destinazione i polli vengono appesi con le zampe messe a forza nei ganci di metallo e a testa in giù. Questo li costringe a una posizione innaturale e dolorosa perché nei volatili rende difficile la respirazione. Poi c’è il passaggio attraverso delle vasche ad acqua elettrificata. Perché? Per stordirli, ma non sempre funziona e così sono condannati a una morte cruenta pienamente coscienti.

Indagine di Essere Animali in allevamenti fornitori del marchio AIA

E non stiamo parlando di realtà lontane. Hai presente il pollo 100% italiano? Un investigatore di Essere Animali ha lavorato sotto copertura per diversi allevamenti fornitori del Marchio AIA, il principale produttore italiano di carne avicola. 

Vuoi sapere che cosa ha documentato l’investigatore di Essere Animali?

Anche qui l’uso massiccio degli antibiotici somministrati a tutti i polli a scopo preventivo. Anche qui crudeltà e comportamenti spietati verso gli animali. Pulcini appena nati scaricati con una violenza tale da ferirli o ucciderli. Animali malati gettati ancora vivi tra i cadaveri o soppressi dopo ore di agonia. Polli falciati con la motozappa che rivolta la lettiera.

Indagine di Animal Equality in allevamenti fornitori di McDonald’s e Tesco

Il viaggio all’inferno purtroppo non finisce qui. Gli investigatori di Animal Equality si sono infiltrati sotto copertura in ben 12 allevamenti di polli di proprietà di Moy Park. Moy Park è uno dei più grandi produttori di carne del Regno Unito nonché fornitore di McDonald’s e di alcune grandi catene di supermercati come Tesco.

Che cosa hanno documentato gli investigatori di Animal Equality?

Anche qui animali sono selezionati geneticamente per crescere così tanto e così rapidamente che i loro organi, il loro apparato scheletrico e quello muscolare non riescono a reggere il peso del loro stesso corpo. Alcuni muoiono di infarto. Altri non riescono più a muoversi a causa delle fratture alle zampe e muoiono di fame e di sete, dopo una lenta e dolorosa agonia.

Anche qui i polli, troppo pesanti per stare in piedi, passano la vita sdraiati su una lettiera piena di ammoniaca che brucia loro la pelle provocando ulcere dolorose e la perdita delle penne. E che rende l’aria irrespirabile

Nelle immagini si vedono operai che spezzano a mani nude il collo dei pulcini considerati scarti. Polli gravemente malati lasciati morire senza cure veterinarie. Polli considerati troppo piccoli per raggiungere il peso necessario alla vendita volutamente privati dell’acqua.

Orrori documentati non solo in Italia e in Gran Bretagna, ma anche in Spagna e in Germania, dove le telecamere nascoste hanno anche immortalato l’operatore di un allevamento buttare nel cassonetto polli ancora vivi mentre li uccide a badilate.

Puoi davvero accettare che esseri viventi possano essere torturati e uccisi brutalmente? E’ questo quello di cui vuoi nutrirti?

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Se fai dipendere dagli allevamenti industriali la tua alimentazione mangi orrore, paura, crudeltà, malattie.

E’ arrivato il momento di fare scelte alimentari diverse. Ridurre in maniera significativa o eliminare il consumo della carne dalla dieta è la cosa migliore che puoi fare per gli animali, per l’ambiente e per te. Esistono alternative vegetali per qualsiasi pietanza, e non c’è bisogno di rinunciare proprio a nulla. Trovi poi una infinità di ricette su ioscelgoveg.it, it.loveveg.com e su vegolosi.it, e anche sui siti di cucina più tradizionali. E poi ci sono le ricette che puoi divertirti a rendere vegane, con risultati a dir poco sorprendenti.

In ogni caso non comprare i prodotti che provengono dagli allevamenti intensivi. Chi si mette in tasca i tuoi soldi vendendoti carne a bassissimo prezzo, non lo fa per il tuo bene. Il giro di affari che alimenta questi business è spietato verso gli animali, ha un impatto ambientale insostenibile e ti espone a malattie anche mortali

Ricordati delle indagini di Essere Animali e di Animal Equality quando andrai al supermercato. E se pensi di essere impotente di fronte a tutto questo, così non è.

Le catene di supermercati possono influenzare i metodi di allevamento dei fornitori grazie al loro potere d’acquisto. E tu come consumatore hai il potere di spingere la grande distribuzione a fare scelte diverse. Non solo. Puoi condizionare in maniera significativa anche il settore della ristorazione. Tu puoi.

Stai dalla parte degli animali, stai dalla tua parte.

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